I principali metodi per insegnare il bilinguismo ai bambini
Il bilinguismo nell’insegnamento: metodi e approcci didattici
Esistono varie forme di educazione bilingue. L’immersione è quella che favorisce il contatto più intenso con la seconda lingua. Genesee la definisce come:
“[…] una forma di educazione bilingue in cui gli studenti che parlano la lingua parlata dalla maggioranza della popolazione ricevono una parte della loro istruzione in una seconda lingua e una parte nella loro prima lingua.”
Si tratta di uno degli approcci più antichi all’insegnamento di una seconda lingua, tanto che già Greci e Romani caldeggiavano questo metodo. Il termine immersione linguistica fu però introdotto da Wallace E. Lambert intorno agli anni Sessanta, quando in Canada si iniziarono a implementare i primi programmi bilingui.
In genere i programmi a immersione sono suddivisi in tre categorie:
- Precoce: inizia con la scuola dell’infanzia, o al primo anno della scuola primaria, e le forme più comuni sono due: totale o parziale. Nel primo caso l’insegnamento fin dai primi anni avviene nella seconda lingua, e solo in seguito viene introdotta gradualmente la prima lingua. Nei programmi a immersione precoce parziale, invece, vengono insegnate entrambe le lingue fin dall’inizio della scuola: al 50% ciascuna.
- Ritardata: questo tipo di programma inizia invece al quarto o quinto anno della scuola primaria, mentre negli anni precedenti si prevedono dai 30 ai 60 minuti al giorno di istruzione nella seconda lingua, per poi passare, dal quarto anno, al 50-60% del tempo.
- Tardiva: gli alunni studiano la seconda lingua come una qualsiasi lingua straniera dal primo anno della scuola primaria al primo delle medie. Poi però si passa a un 80% del tempo-scuola in seconda lingua. Negli anni successivi si passa a un 45% di materie insegnate in seconda lingua contro un 55% in prima lingua.
Bilinguismo cognitivo: il metodo didattico scelto da BES
Cos’è il bilinguismo cognitivo? Molto semplicemente è la capacità di parlare correntemente due lingue come fossero entrambe lingue madri. Ma per arrivare a questo straordinario risultato è necessario che i vostri figli imparino le due lingue fin da piccoli. Perché? Be’, la spiegazione risiede nella particolare struttura del cervello umano e nella sua neuroplasticità, ovvero la capacità della materia cerebrale di cambiare e adeguarsi alle novità. Ma siccome la capacità neuroplastica delle cellule si indebolisce con l’invecchiamento, ecco che è molto più facile per i bambini imparare una seconda lingua rispetto agli adulti.
Dunque imparare una lingua fin da piccoli non solo è un fatto positivo, ma una vera e propria necessità. Dovete sapere anche che durante il ciclo elementare, nella nostra scuola paritaria bilingue i bambini tendono a usare i codici linguistici con molta naturalezza: a una domanda in inglese rispondono in inglese, a una domanda in italiano rispondono in italiano. Nel triennio della scuola media, invece, il focus della loro attenzione si concentra sulla differenziazione dei codici linguistici. Per spiegarsi meglio, l’inglese possiede per tradizione un codice più lineare rispetto all’italiano, con una comunicazione che tende a essere sintetica, diretta, mirando soprattutto al pragmatismo e all’efficacia. L’italiano, invece, si basa maggiormente sulla retorica e, tanto per fare un esempio, utilizza molto di più le subordinate. Parlare in inglese o in italiano, dunque, non significa soltanto possedere un nutrito lessico in entrambe le lingue, o essere in grado di scriverne correttamente la grammatica, ma conoscerne anche a fondo la sintassi, le costruzioni peculiari, le sfumature, insomma quello che potremmo sintetizzare in: padroneggiare la specifica sensibilità di una lingua. E per raggiungere questo fine “supremo” la nostra scuola privata bilingue a Milano usa ben determinati metodi e approcci didattici ampiamente consolidati.
Qui sappiamo bene infatti quanto sia importante che i vostri figli non apprendano tutte le nozioni che sono loro necessarie passivamente ma, al contrario, attivamente. Ecco perché il programma didattico di BES school si fonda sul metodo del costruttivismo pedagogico. Il costruttivismo pedagogico considera infatti l’apprendimento un processo attivo di costruzione della conoscenza in cui il bambino interagisce continuamente con l’insegnante e col proprio gruppo di lavoro. Insegnante che serve soprattutto a guidare e a veicolare lo sviluppo della conoscenza, seguendo l’indole e le attitudini di ciascuno.
Quello di BAPS + BES, quindi, è un percorso didattico dall’asilo alle scuole medie che beneficia di un metodo d’insegnamento diverso e all’avanguardia, attraverso cui si tende a dare risalto soprattutto allo sviluppo delle competenze dei vostri figli che si fanno parte attiva del loro proprio apprendimento, in modo che la conoscenza acquisita rimanga il più possibile permanente: il bambino costruisce la sua propria realtà, la sua propria personalità, divenendo creatore del suo stesso sapere.
Come funziona la nostra scuola bilingue a Milano
BAPS (British American Pre-School) è stata fondata nel 1987 ed è a tutti gli effetti un nido e una scuola materna in inglese per bambini dai due ai sei anni. BAPS infatti prevede un Full Immersion English Program in cui le maestre, tutte madrelingua, lavorano coi piccoli solo ed esclusivamente in inglese, così da prepararli allo step successivo che sarà la BES.
A sua volta BES (Bilingual European School) è stata fondata nel 1999 ed è la prima scuola elementare e media bilingue a Milano, un istituto privato paritario che prevede un programma bilingue: 50% in italiano e 50% in inglese. Fin dalle elementari, infatti, BES si avvale di insegnanti sia di madrelingua italiana che inglese, che offrono agli studenti l’approccio didattico all’avanguardia del costruttivismo pedagogico che abbiamo spiegato sopra.
Il nostro obiettivo primario è permettere a ogni alunno di raggiungere un alto livello di padronanza in entrambe le lingue, ovvero quel che si chiama: Cognitive Academic Language Proficiency (competenze linguistico-accademiche necessarie per affrontare lo studio delle discipline scolastiche).
Tutti i vantaggi di un percorso di studi in due lingue
È abbastanza intuitivo come i vantaggi del bilinguismo possano essere tanti e di diversa natura. Da un punto di vista soggettivo un percorso di studi in due lingue favorisce senz’altro l’apertura mentale. L'autore e giornalista inglese Geoffrey Willans disse, “Non puoi mai capire una lingua sino a quando non ne capisci almeno due”. Apprezziamo infatti di più la nostra prima lingua quando ne studiamo un’altra e iniziamo a renderci conto di elementi che prima davamo per scontati: è quello che si chiama “transfer learning”.
Sempre da un punto di vista soggettivo, il bilinguismo facilita l’apprendimento di una terza lingua, aumenta la consapevolezza culturale, aiuta a risolvere situazioni complesse perché fornisce molti più strumenti di analisi, favorisce la capacità decisionale. Inoltre, accresce la concentrazione proprio perché lo studente, per evitare che le due lingue si confondano nella sua mente, si allena naturalmente all’attenzione.
Da un punto di vista oggettivo, è intuitivo come il bilinguismo porti vantaggi immediati a livello lavorativo per tutte quelle posizioni che richiedono delle abilità multilinguistiche, senza bisogno di dire che, logicamente, è molto più facile trovare lavoro all’estero.